Fabio Casulli photographer


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Scegliere la carta

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Scegliere la carta.
Abituati alla qualità, rara se la si vuole alta, dei laboratori e alla loro relativa economicità, molti non si accostano mai alla stampa digitale. Eppure, sia per essere consapevoli del lavoro che viene svolto, e quindi saperlo giudicare, sia perché accadrà di trovarsi nella situazione di dover fare da soli, bisognerebbe provare a fare qualche stampa. Personalmente, poi, credo che nessuno si possa dire neppure appassionato di fotografia se non è consapevole di tutto il processo, dallo scatto alla stampa, e per esserne consapevoli bisogna provarlo. Infine, ma è un limite personale, non capisco il motivo di demandare a un estraneo, della cui perizia non so nulla, una parte del lavoro che, come fotografo, devo saper eseguire al meglio da solo; il costo sarà più elevato, ma la stampa è mia, frutto delle mie capacità, dunque la soddisfazione aumenta insieme al costo, e, secondo me, lo ammortizza.
Fatta questa premessa, inizaimo dal primo aspetto nel quale ci imbattiamo parlando di carta da stampa fotografica: di quale marca? Un buon inizio è partire dalla stessa della stampante. Chi fa stampanti in grado di dare stampe di qualità fotografica, fa anche le carte per realizzarle, tarate e studiate per essere usate con i suoi inchiostri e le sue testine. La stampante, poi, avrà anche i profili per le sue carte già incorporati nel software di gestione (per quanto riguarda i profili si veda l'articolo sulla gestione del colore). I marchi di stampanti più diffusi tra fotografi e appassionati, Canon ed Epson, offrono una gamma molto ampia di scelta. Una decina sono i tipi di carte offerte dalla Canon, il doppio quelle della Epson. Come scegliere? Non solo sulla base del gusto personale.
Partiamo dalle dimensioni. La maggior parte delle stampanti arriva a stampare il formato A4, inclusi, dunque, tutti quelli inferiori. Se le stampe 10x15, formato cartolina, sono adatte a essere regalate ad amici e parenti, possono essere utili anche per fare delle prove di stampa, visto il loro costo limitato. Ma se abbiamo l'aspirazione a fare o partecipare a qualche mostra, sarà meglio puntare su formati grandi, come l'A3+. A partire dai 400 euro si trovano stampanti per questo formato. Per le nostre immagini una via di mezzo va bene; l'A4 permette già una visione comoda. La scelta, in realtà, dipende anche dal genere di immagini; paesaggi e immagini artistiche richiedono formati grandi, per la natura del soggetto nel primo caso, per valorizzare l'opera nel secondo. Personalmente il 10x15 lo uso per parenti e amici, l'A4 per le stampe personali, le prove di stampa (imposto l'immagine a 10x15 e la colloco vicino a un angolo del foglio, in questo modo su un solo foglio ho quattro prove di stampa con differenti impostazioni), o per la vendita; l'A3+ o l'A2 per la vendita di stampe o immagini artistiche.
La finitura della superficie delle carte da stampa può essere lucida, talvolta anche molto, semi-lucida, detta anche perla o semi-matte, o opaca, chiamata anche matte. Sento anche molti professionisti che asseriscono di preferire un tipo rispetto all'altro. In parte è giusto fare la scelta sulla base del gusto, dopotutto deve piacere a noi, ma non solo. Bisogna tenere conto di altri due fattori. In primo luogo il tipo di immagine; un supporto lucido fa risaltare i colori più di uno opaco, più adatto al bianco e nero. Ma il secondo aspetto di cui tenere conto mette in secondo piano tutti gli altri. Se stampiamo con lo scopo di fare vedere al meglio le nostre foto, dobbiamo tenere presente che i vari tipi di supporto reagiscono in modo molto diverso alla luce ambientale nella quale saranno osservate. La carta opaca è adatta a un ambiente non molto illuminato, come una casa, nella quale la sua ristretta dinamica permette di cogliere tutte le sfumature, là dove una carta lucida perderebbe tutte quelle scure. Le carte lucide o semi-lucide sono adatte per mostre, concorsi, luoghi aperti, dove la luce è abbondante; la forte illuminazione metterà in risalto tutte le sfumature, dove le carte opache, con dinamica ristretta, perderebbero profondità nelle ombre. In conclusione la scelta dipoende dalla destinazione.
La grammatura. La carta ha un peso, uno spessore. Maggiore spessore in genere vuol dire anche una finitura migliore, un supporto in grado di reggere il confronto col tempo. Le carte migliori hanno pesi che vanno dai 190 g/m2 (grammi per metro quadrato), in sù. Attenzione però a controllare quale sia il peso massimo stampabile dalla nostra stampante; se non è riportato sulle istruzioni chiedete.
Esistono anche carte di marche diverse da quelle delle stampanti. Non marche di altre stampanti, che, essendo studiate per inchiostri diversi darebbero risultati approssimativi. Marche specializzate nella carta da stampa. Tra i marchi più prestigiosi ci sono la Ilford, con oltre venti varianti della sua Galerie, che ha un ottimo rapporto qualità-prezzo ma è più difficile da trovare (meglio affidarsi a internet). La Moab offre più di una dozzina di carte, reperibili, oltre che in internet, anche nei migliori negozi di fotografia. Infine la mitica Hahnemuehle, che offre due dozzine di tipi di carte; mitica perché è considerata il top. In tutti questi casi si possono scaricare dai siti delle rispettive aziende i profili per la nostra stampante, ma è meglio verificare prima che tali profili esistano. Meglio sarebbe, tuttavia, fare in proprio i profili, ma l'attrezzatura per farli potrebbe non essere economica...
Spulciando tra tutte queste carte noterete che le marche più pregiate specificano anche il materiale col quale è fatta la carta. Quella che offre allo stesso tempo la migliore garanzia di qualità e durata è il tipo fatto in 100% cotone, senza acidi; certo, ai livelli di cui abbiamo appena parlato, anche supporti differenti sono comunque di alto livello. Si tratta di carte più costose, soprattutto la Moab e la Hahnemuehle; anche le Ferrari sono auto costose, ma non sono la Fiat... Se le vostre finanze lo consentono, dopo un'adeguata palestra con carte più comuni, e se sono destinate a una mostra o una vendita, o se siete perfezionisti e tutto ciò che è meno del massimo non è abbastanza, compratele. Ma avere una Ferrari non vuol dire saperla guidare a 300 all'ora. Prima l'esperienza, poi la perfezione.


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