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Scegliere una compatta.
Nel scegliere una macchina fotografica compatta dobbiamo tener conto di due fattori:
1 Chi la sceglie in genere non è né un esperto, né, spesso, neppure un appassionato.
2 L’uso che se ne farà sarà vario, dal compleanno festeggiato la sera alle vacanze in montagna.
Per quanto riguarda il primo punto il consiglio è di seguire lo stesso criterio dei professionisti: la macchina più adatta a noi è quella che ha i comandi che, a nostro modo di vedere, sono i più intuitivi. La fotocamera viene acquistata per fare foto, non per perdersi nei suoi menù. Il consiglio, dunque, è di provarne più di una, di marche diverse, accese, navigando tra le impostazioni, magari quelle dei vostri amici o dei parenti con i quali siete ancora in buoni rapporti.
Per quanto riguarda il secondo punto, la risposta è più articolata. Cercando di semplificare si può affermare che i parametri più importanti da conoscere sono 3:
1 La sensibilità ISO.
2 La focale equivalente dell’obiettivo.
3 Le modalità di bilanciamento del bianco.
Per quanto riguarda la sensibilità ISO, più alta è la sensibilità massima, meglio è. Sconsiglio di acquistare macchine con sensibilità inferiore ai 3200 ISO, perché in una tipica situazione come quella descritta sopra, la festa serale di compleanno, risulterebbe insufficiente. Tenete conto, inoltre, che alle alte sensibilità l’immagine risulterà affetta da “rumore”, un disturbo simile alla grana delle vecchie pellicole. In genere, ma non sempre, e sarebbe meglio fare una verifica sul campo, la massima sensibilità utilizzabile senza che questo effetto diventi fastidioso è quella inferiore a quella massima dichiarata, talvolta quella inferiore ancora; se la sensibilità massima dichiarata è di 3200 ISO, il rumore risulterà poco fastidioso a 1600.
La focale ci dice la capacità dello zoom di abbracciare una porzione ampia della scena o di ingrandirne un dettaglio. Nel primo caso si parla di grandangolo, nel secondo di teleobiettivo. Il termine equivalente si riferisce al fatto che la maggior parte delle fotocamere sul mercato ha il sensore con dimensioni inferiori a quelle delle vecchie pellicole, 24x36 mm, il cosiddetto formato Leica, ormai affermatosi come riferimento; per questo motivo le focali che vengono riportate spesso sono due: quella reale, e quella equivalente al formato Leica. Un buon grandangolo non dovrebbe essere mai essere superiore ai 28 mm (sempre in termini di focale equivalente), se poi sono meno è anche meglio. Il tele, invece, dovrebbe essere non inferiore ai 100mm (per ulteriori informazioni su questo vedi il "Glossario fotografico" alla voce "Focale equivalente").
Il bilanciamento del bianco permette alla macchina di restituire un’immagine dai colori naturali anche quando l’illuminazione del luogo li altera. Se una stanza è illuminata da normali lampadine a incandescenza, la scena non bilanciata apparirà arrossata. Un maggior numero di impostazioni per il bilanciamento del bianco coprono una gamma più ampia di situazioni, ma attenzione, in genere si lascia fare alla macchina, in automatico, e non tutte sono “brave” allo stesso modo: fatevi consigliare dal vostro rivenditore di fiducia o provate quelle dei vostri amici.
Un ultima parola su un paio di altre caratteristiche. Vi sarete accorti che non ho ancora nominato i megapixel del sensore. Si tratta infatti di un dato fuorviante. Oggi una macchina sotto i 10 MP è considerata “povera”, e se non sono almeno 12 ci sentiamo inferiori ai nostri amici. Ho visto stampe 30x40 cm nitidissime fatte con sensori da 6 MP. In realtà la differenza non la fa il numero, ma altre caratteristiche che non vengono mai riportate. Il consiglio è di non lasciarvi influenzare da questo dato (per ulteriori informazioni su questo vedi il "Glossario fotografico" alla voce "Sensore").
Di recente, infine, le fotocamere vengono fornite con molte funzioni sino a poco tempo fa riservate a macchine costose. Tra queste indispensabile è lo stabilizzatore, che rende più difficile (ma non impossibile!) far venire mossa una foto. Utile anche il Face Detection, che riconosce i volti nell’immagine e mette a fuoco su di essi.