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Farsi un corredo: scegliere una reflex, gli obiettivi e gli altri accessori.
Innanzi tutto ritengo importante fare subito una precisazione: questo articolo non è rivolto solo ai neofiti, non dà per scontato che una persona che ha alle spalle già qualche anno di esperienza non abbia bisogno dei consigli di seguito riportati; è vero, infatti, che se si ritiene di aver sbagliato nella scelta del corredo fotografico o di volerlo cambiare e si hanno dei dubbi, rivedere i consigli di base può essere utile, soprattutto se si è ancora alle prime armi e non proprio appassionati evoluti, con le idee chiare di cosa abbiamo bisogno.
Bisogno. In effetti la prima regola da seguire è, a ogni acquisto, chiedersi di cosa si ha realmente bisogno, se ciò che abbiamo davanti ci serve realmente o se ci piace ma rischia di essere un bell’oggetto tenuto chiuso in un armadio. La fotografia è un hobby costoso, non è intelligente comprare oggi una cosa bella e inutile, per rinunciare domani a una che ci servirebbe.
La seconda regola è gestire in modo intelligente il budget a nostra disposizione; in un certo senso è un corollario della prima regola. Entrare in un negozio e uscirne con una bella macchina, scoprendo dopo pochi scatti che ci manca un obiettivo che ormai non possiamo comprare per mancanza di soldi, non fa piacere. Dunque, accertato lo stato delle nostre finanze, è meglio non eccedere sui primi acquisti, lasciandoci un margine per comprare qualcosa in più in seguito: è l’esperienza che ci dirà di cosa abbiamo bisogno.
Sulla base di quanto abbiamo detto la prima reflex non dovrebbe essere una macchina eccessivamente costosa, anche perché una macchina troppo costosa ha funzioni utili ad appassionati evoluti o professionisti, funzioni che non sfrutteremmo prima di alcuni anni, quando avremo l’esperienza, la voglia e i soldi per comprare un nuovo corpo macchina. Una domanda da porsi subito, in effetti, è che genere di appassionati siamo. Abbiamo intenzione di fare belle foto in vacanza, o sogniamo di diventare come Salgado o Ansel Adams? Nel primo caso ci si può accontentare di un kit base con un rapporto qualità prezzo conveniente, corpo macchina reflex economico e uno zoom, perché difficilmente il nostro corredo si arricchirà molto in futuro. Nel secondo caso, tuttavia, pur privilegiando una fetta del budget maggiore per la fotocamera, anche avendo disponibilità economica, non punterei subito ad apparecchi eccessivamente costosi, tenendo presente l’utilità di un corredo di ottiche completo, che copra tutte le possibili situazioni: per imparare andrà benissimo, teniamoci i soldi per gli up-grade successivi, che saranno fatti sicuramente con maggiore cognizione di causa.
Per quanto riguarda la marca, mi orienterei su una delle tradizionali, Canon, Nikon, Sony (che, apparentemente estranea a questo club, ha in realtà ereditato, acquistandola, il know-how della Minolta e le cui ambizioni sono evidenti nel fatto che ha già due modelli con sensori full-frame, di grandi dimensioni). Altri marchi con una certa tradizione sono la Olympus e la Pentax. Interessanti le Sigma con l’innovativo sensore Foveon, mentre la Samsung è l’ultima arrivata, anche se con grandi ambizioni. Se la fotografia è una vera passione conviene scegliere uno dei grandi marchi tradizionali perché sarà facile fare gli up-grade, avendo a disposizione un’offerta di obiettivi, accessori e corpi macchina abbondante (oltre a un servizio clienti teoricamente più esteso ed efficiente).
Molti ritengono, personalmente credo a ragione, che la scelta debba ricadere su Canon o Nikon. Non date retta agli appassionati: non ci sono differenze apprezzabili tra questi due marchi sul piano della qualità. La vera differenza, quella che vi farà scegliere veramente la marca e il modello, è la disposizione dei comandi. Non andiamo a spendere centinaia o migliaia di euro per perderci tra i pulsanti: compriamo la macchina che, per la nostra forma mentale, è più intuitiva. Prendetele in mano, provate quelle degli amici, la più “familiare”, “facile”, è la vostra macchina giusta.
A differenza delle compatte le reflex non hanno obiettivi incorporati, ma, soprattutto se sono di fascia medio-bassa, vengono offerte con uno o due zoom. In genere sono ottiche che coprono quasi tutte le focali che potremmo desiderare, dal grandangolo, per riprendere una scena ampia, a un medio-tele, per riprendere solo un dettaglio. Se ne hanno due, il secondo è un tele-zoom, cioè un obiettivo che copre le focali dal medio-tele, al teleobiettivo spinto, per avvicinare dettagli lontani. Non sempre sono obiettivi di qualità anche solo sufficiente, ma andranno comunque bene per imparare, ci sarà tempo per comprare qualcosa di migliore quando ci renderemo conto dei limiti di ciò che abbiamo. Non ha senso compare un auto che va a 250 chilometri all’ora se abbiamo paura a raggiungere i 130, magari la seconda auto la prenderemo più potente delle prima, se ci interessa (e se abbiamo i soldi...).
Esistono naturalmente delle alternative. È possibile, cioè, comprare il solo corpo macchina, e acquistare uno o due zoom di uno dei marchi universali. Si tratta di aziende che fanno obiettivi adatti a tutte le marche; in alcuni casi hanno un rapporto qualità-prezzo superiore alle ottiche offerte di serie. In particolare la Sigma ha un parco ottiche davvero buono, spesso con qualità superiore agli obiettivi offerti di serie, mantenendo una qualità elevata anche nei modelli di fascia medio-alta.
Forse qualche vecchio appassionato vi avrà convinto ad acquistare una focale fissa. Certo è un’ottima palestra per lo sguardo imparare a fotografare con questi obiettivi, ma teniamo presente la prima regola (è ciò di cui abbiamo bisogno?) e la seconda (attenzione al budget), dal momento che, in genere, sono più costose degli zoom di base. Dopotutto possiamo sempre fotografare tenendo la focale fissa anche con uno zoom, fare un pò di palestra dello sguardo, e rinviare l’acquisto della focale fissa a quando siamo sicuri che ci serva. A questo punto molti penseranno che una focale fissa sia inutile: niente di più falso. Sono ottiche molto ben corrette, nitide, con pochissimi difetti ottici o meccanici, destinate a durare a lungo; in alcune tecniche di ripresa sono addirittura indispensabili, inoltre ci sono alcuni dei più grandi fotografi (ma anche molti professionisti di oggi) che hanno usato per tutta la vita due o tre di queste ottiche senza sentire mai la mancanza di uno zoom. Quando saremo diventati bravi e ci saremo accorti che la qualità delle nostre immagini non ci soddisfa a causa dei difetti del nostro zoom, ci faremo questo regalo, ma personalmente credo che zoom e ottiche fisse servano entrambi, per situazioni differenti: se non so di preciso cosa andrò a fotografare (magari in vacanza), porto lo zoom, se esco di casa per andare a cercare un soggetto ben preciso porto solo le ottiche fisse.
Gli accessori sui quali vorrei soffermarmi sono due: il flash e il cavalletto. Molte reflex hanno un piccolo flash incorporato, certo non molto potente, ma già utile in certe situazioni. Se pensiamo di fotografare spesso in condizioni di luce scarsa, in ambienti chiusi (feste di compleanno, i matrimoni di amici o parenti,...) un flash in più potrebbe servirci, ma attenzione, imparare a usare bene il flash non è facile, e dovremo avvalerci dell’esperienza di un appassionato evoluto o un amico professionista, e, naturalmente, di molte prove e tentativi. Personalmente, tuttavia, ritengo raro il caso in cui si possa considerare indispensabile; le reflex di oggi hanno sensibilità molto elevate, e usare la luce ambientale può essere anche suggestivo. Il mio flash è rotto da molti anni, e non l'ho ancora fatto aggiustare...
Il cavalletto può essere utile in molte circostanze. Il suo compito principale è di evitare il mosso in una foto con un’esposizione lunga. Per lo stesso motivo, tuttavia, è utile anche per evitare il cosiddetto micro-mosso, per andare alla ricerca del massimo della nitidezza. Ma lo si usa anche per studiare con calma un’inquadratura, soffermandoci su tutti i dettagli del campo. Se poi ci piacciono certi generi di fotografia, come la macro (la ripresa di soggetti piccoli, come un fiore), è addirittura indispensabile. Se però vogliamo comprarne uno, tanto vale che faccia bene il suo lavoro, un cavalletto robusto, forse un pò pesante, che però non si metta a vibrare a ogni bava di vento, neppure con sopra un’attrezzatura pesante. La regola vuole che si acquisti il cavalletto che regga il doppio del peso che andremo a metterci sopra: la stabilità è servita.
In tutte le circostanze, però, è bene tenere a mente i principi enunciati all’inizio: di cosa ho bisogno? Quanto conviene spendere?